30° di fondazione del MCL
- La benedizione del Vescoco
- 1972 - 2002 Trent'anni di formazione e impegno sociale
- La sede Provinciale di Crema
- I laici ed il prete per il mondo del lavoro
- I giovani MCL
- Le nuove frontiere del movimento
- Il lavoro che cambia
- I servizi del'MCL Crema
Carissimo don Emilio, cari consulenti ecclesiastici, carissimi Presidente provinciale, Presidenti parrocchiali, Consiglieri e Soci dei M.C.L., trent'anni sono passati dalla fondazione del M.C.L. in terra cremasca: questa ricorrenza non può e non deve passare inosservata, per il servizio costante e attento dei Soci e per la presenza discreta ed effÃcace dei Circoli sul territorio della nostra Diocesi. Tutti ringrazio di cuore per la generosa disponibilità ad assumersi responsabilità e incarichi non sempre dei tutto gratificanti; chiamo tutti a un impegno ancor più attento e tenace; tutti invito alla celebrazione di questo anniversario, sia a livello diocesano che parrocchiale. Vi sono vicino e accompagno il vostro cammino con un affettuoso ricordo e una particolare Benedizione del Signore, apportatrice di grazia e di pace.
Angelo Paravisi - Vescovo di Crema
Trent'anni di formazione e impegno sociale
Trent'anni di cammino di un Movimento sono trent'anni di storia fatta da uomini e donne.
Trent'anni di cammino nel Movimento Cristiano Lavoratori sono trent'anni di storia al servizio dei lavoratori, trent'anni di associazionismo cristiano per crescere ed accrescere lo "stare bene" nella società .
Celebrare i trent'anni dalla nascita dell'MCL rappresenta un momento di grande gioia, di felicità e di condivisione di un impegno, a volte faticoso, ma sempre stimolante e in grado di darci anche tante gratificazioni.
Credo sia giusto ricordare in questo momento che il nostro primo dovere sia la fedeltà alla Dottrina Sociale della Chiesa. Non dobbiamo dimenticare che questa scelta è la ragione della nascita dell'MCL.
Da qui deriva il nostro impegno nel campo della formazione, seguendo le linee guida tracciate dalla Dottrina Sociale della Chiesa. L'unica che rimane sempre valida, al di là di tutti i mutamenti che sono avvenuti nella società . Sappiamo che la nostra fedeltà alla Dottrina Sociale della Chiesa ci ha portato e ci porterà ad andare controcorrente. Dal 1972 ad oggi molte cose sono cambiate. Dobbiamo dire, con grande soddisfazione, che abbiamo fatto tante scelte, spesso non capite, ma scelte di cui la storia ci ha dato ragione. Siamo stati i primi a dare pieno appoggio, sostegno ed aiuto a Solidarnosc. In quegli anni infatti frequentavo spesso la sede nazionale dove ho incontrato molte volte delegazioni di sindacalisti polacchi che venivano a chiedere la nostra solidarietà . Il crollo del comunismo ha dato ragione alla nostra scelta di rifiutare l'ideologia marxista. Ma non possiamo dimenticare quante volte hanno tentato di farci sentire nel torto solo perché non si poteva essere dalla parte dei lavoratori, se non si era di sinistra. Noi, ora come allora, sosteniamo che si può essere veramente dalla parte dell'uomo solo se si seguono gli insegnamenti della Dottrina Sociale della Chiesa. In essa vengono continuamente ribaditi i principi e i valori permanenti, quali: la dignità della persona, i diritti fondamentali (libertà , sana democrazia, propria identità , pace, vita), il bene comune, la solidarietà , la sussidiarietà , la divisione dei beni, la verità , la giustizia, la carità ecc...
Oggi però abbiamo la consapevolezza che ci sia un altro pericolo, uguale e contrario al marxismo: l'accettazione acritica di un liberismo sfrenato e senza regole. Anche stavolta dobbiamo avere il coraggio di opporci a questa cultura divenuta di moda. I numerosi incontri formativi che si svolgono presso i nostri Circoli, servono proprio a dare la possibilità alla gente di ascoltare, discutere e capire i vari eventi del nostro tempo che, nel bene o nel male, ci possono condizionare. Col rischio di essere retorico, desidero affermare che solo una buona formazione mette l'uomo in condizione di essere libero. Inoltre un laico formato è in grado di dare un'anima alla politica alta, impegnandosi con coerenza e fede, conoscendo e condividendo con gli altri i loro bisogni.
Punto di riferimento fondamentale dell'MCL di Crema, oltre alla Dottrina Sociale della Chiesa, sono le linee pastorali del nostro Vescovo, che riteniamo essere uno strumento essenziale per una nuova evangelizzazione.
E' importante sottolineare questi aspetti anche quando si festeggia un movimento ecclesiale. L'MCL è una associazione di promozione umana e quindi la sua festa è la festa degli uomini e delle donne al servizio del prossimo.
Riguardo poi al nostro rapporto con la politica, vale la pena ricordare che siamo un movimento prepolitico e presindacale. Questa è una caratteristica fondamentale che non deve venire meno. La fine dell'unità dei cattolici ci ha resi politicamente più deboli, ma come Movimento ci ha favoriti. Infatti non essendoci schierati a favore dei due poli (anche perché non riusciamo a condividere quello che fanno), abbiamo acquisito maggiore libertà . Siamo diventati un punto di riferimento chiaro per molte persone. Alcuni mesi fa molti hanno contestato la nostra scelta di non prendere posizione: "Ci hanno tirato di qua e di là ". Ci hanno contestato quando sostenevamo che il bipolarismo non è una buona forma di democrazia perché spesso costringe a scegliere il meno peggio. Quando sostenevamo che un terzo polo poteva dare equilibrio ad un sistema politico, come è quello di oggi, basato spesso sul voto di scambio, pur di ottenere una maggioranza. Ma oggi cosa dicono questi cattolici di fronte alla "torre di Babele" chiamata Casa delle libertà e alla "torre di Babele" chiamata Ulivo?
Di fronte a questa situazione siamo consapevoli che il nostro cammino non sia finito.
Trent'anni di MCL sono pertanto una grande occasione per ribadire e per riconfermare l'importanza del ruolo delle persone impegnate nei corpi intermedi per contribuiscono al bene comune. Siamo quindi ancora disposti a lavorare affinché la politica, come espressione di carità , sia realmente al servizio della gente.
Flaviano Pellegrini - Presidente Provinciale MCL Crema
Oltre 30 anni di impegno di donne e uomini a cui dobbiamo riconoscenza
Non posso iniziare questo articolo senza esprimere il mio sincero e personale "grazie" a Monsignor Ferdinando Mussi per avermi invitato, nel lontano 1968, a far parte del Consiglio Direttivo delle ACLI e, successivamente nel Gruppo Dirigenti MCL, iniziando così una bella esperienza personale che dura tuttora e dandomi l'opportunità , tra l'altro, di conoscere molte persone iscritte al Movimento, parecchie delle quali ora sono impegnate a livello di dirigenti nei nostri cari Circoli.
In qualità di Amministratore Provinciale, non posso non ricordare gli insegnamenti e i preziosi consigli ricevuti da Mons. Ferdinando, nei momenti di difficoltà incontrati anche nel corso della attività patrimoniale e gestionale delle Case per ferie per i lavoratori cremaschi in Trentino ed in Liguria.
E' giusto ricordare che Mons. Ferdinando Mussi fu il fondatore di queste case e spesso anche finanziatore (quanti effetti cambiali, che tengo in ricordo, portano la sua firma per i vari pagamenti urgenti riferiti alla costruzione della prima "Casa per ferie" di Varigotti,), esponendosi, così, in prima persona nei tanti momenti di bisogno.
E' proprio nel rispetto dei suoi desideri che la Sede Provinciale di Crema è sorta.
Infatti soleva dire: " ...Quando, per vari motivi, l'attività della Casa per ferie per i lavoratori cremaschi non potrà proseguire e pertanto sarà ceduta, il ricavato dovrà essere impegnato per l'acquisto di un immobile in Crema, da adibire a sede di un Movimento, che si adoperi per l'aiuto ai lavoratori ed ex lavoratori cremaschi".
Monsignor Ferdinando Mussi, quindi, lo possiamo considerare come il principale artefice di questa realizzazione.
Infatti, anche la spesa per la ristrutturazione di questo immobile, sostenuta in parte dalla Sede Provinciale MCL di Crema, non è altro che l'impiego della somma residua a seguito della cessazione dell'attività di soggiorno per i lavoratori cremaschi, somma che con oculatezza è stata ben gestita e ricapitalizzata in questi anni dai vari Dirigenti Provinciali. Pertanto con Mons. Ferdinando è giusto e doveroso ricordare questi dirigenti.
Sono amici che hanno lavorato con generosità impiegando instancabilmente il loro tempo per il bene delle varie attività del Movimento stesso.
Mi preme ricordare, a questo proposito, soprattutto Giacomo Mussi, Luigina Cadregari e Rina Carubelli, con i quali ho potuto assaporare il piacere di far parte di questo nostro caro movimento.
Avere avuto Mons. Ferdinando Mussi nel Movimento dei Lavoratori è stato un vero dono di Dio, che ha avuto poi il suo felice e prezioso prosieguo nella figura del carissimo Don Emilio Redondi.
Se oggi, i dirigenti ed i numerosi iscritti al Movimento Cristiano Lavoratori del cremasco hanno una così bella sede, ciò è dovuto anche alla presenza tra noi, in questi anni, di Don Emilio.
Egli, oltre che a seguire il delicato ed impegnativo compito affidatogli da S.E. il Vescovo, di essere per il Movimento l'Assistente Ecclesiastico, è stato ed è tuttora la figura cardine, consigliere personale, oltre che amico fraterno di tutti noi dirigenti ed iscritti, punto chiave di riferimento nelle varie scelte di programma e nelle fasi di avvicendamento dei dirigenti chiamati alla guida della Sede Provinciale del Movimento di Crema.
A Lui la nostra grande riconoscenza.
Un grazie ai Presidenti Provinciali che si sono alternati alla guida del nostro Movimento, in particolare alla maestra Rina Carubelli, al prof. Pietro Savoia, al prof. Mario Cadisco ed al dott. Zambiasi. E' infatti durante il loro mandato di presidenza del Movimento, che si sono adottate le deliberazioni più importanti riguardanti la cessione dell'attività di Villa Garden, l'inizio dell'attività di Villa Italia, l'acquisto di questo immobile di Crema, successivamente dato in dono alla Fondazione S. Pantaleone.
Nel rispetto della volontà di Don Mussi, cioè "di avere un immobile in Crema, da adibire a sede di un movimento, che si adoperi per l'aiuto ai lavoratori ed ex lavoratori cremaschi" ci si è posti il problema di non perdere questa realtà nel caso in cui l'MCL dovesse sciogliersi. Si è quindi deciso, con un gesto nobile verso la comunità cremasca, di donare la struttura alla Fondazione S. Pantaleone sottoscrivendo un comodato che garantisce all'MCL l'utilizzo dell'immobile fino a quando esisterà il Movimento. Dopodiché la Diocesi Cremasca potrà disporre completamente dello stabile augurandoci che si continui ad utilizzarlo per le finalità che ho citato prima.
Questa opera è anche merito dei dirigenti di circolo: il loro attaccamento alla nostra sede provinciale ed il loro contribuito, hanno permesso l'avvio di questa costosa operazione, il cui risultato è sotto i nostri occhi.
Mi scuso per i tanti amici che qui non ho ricordato. Un grazie a don Agostino Guerrini che è stato assistente ecclesiastico del Movimento pur per un breve periodo.
A conclusione, permettetemi di ringraziare gli amici che costituiscono l'attuale Consiglio Provinciale del Movimento, presieduto da Flaviano Pellegrini, i quali hanno esaudito il sogno che da tempo tenevo nel cassetto, peraltro condiviso da molti, cioè quello di avere a disposizione dei dirigenti ed iscritti, una sede provinciale efficiente e funzionale in perfetta sintonia con le esigenze dei nostri Circoli e di tutti i lavoratori cremaschi.
Agostino Franceschini - Vice Presidente e Amministratore MCL Crema
I laici ed il prete per il mondo del lavoro
Sono stato a fianco ed ho camminato passo passo con loro: Presidenti e Consiglieri dell'MCL, sia in Sede che in periferia. Donne e uomini che hanno cercato di vivere la propria fede, di portarla nella visione dei molteplici problemi vissuti nel sociale; poterli illuminare e tentare una collaborazione per la loro soluzione. Gente appassionata dei problemi dell'uomo e della donna, aperti ad ogni parola orientatrice del Magistero della Chiesa nel travaglio del mondo del lavoro. Questo è il Movimento Cristiano Lavoratori in poche parole, le spiegazioni tortuose sono tempo perduto. Dare un contributo di riflessione su questo Movimento, è doveroso per chi ha faticato. Ho fatto l'Assistente spirituale. Ho dato fiducia e oggi è sotto gli occhi di tutti quello che è stato fatto a servizio di tantissime persone. Qui scriverò di una mia esperienza che ho maturato nella Chiesa cremasca, in tempi facili e meno facili, dell'annuncio cristiano nel mondo del lavoro. Nel 1955 il Vescovo Mons. Placido M. Cambiaghi mi incaricò di fare il "Cappellano" nel mondo del lavoro e precisamente presso lo stabilimento della "EVEREST" di Viale S. Maria della Croce e a Casale Cremasco presso la "Galbani". Accettai con trepidazione. Così incontrai due preti che mi introdussero e orientarono dentro la difficile realtà di un nuovo modo di annunciare il messaggio del Vangelo, e a non perdere contatto con la massa operaia che in quel tempo era insidiata da un forte materialismo ateo e da una pressione anticlericale. I due sacerdoti che mi presero per mano sono: don Lino Schiavini per l'impronta già tracciata e don Ferdinando Mussi per la sua dinamicità e per l'energia morale che spingeva all'azione ad ogni costo. Così il mio "lavoro" nell'O.N.A.R.M.O. (opera di assistenza religiosa e morale nel mondo operaio) fu quello di portare l'orientamento della Chiesa, attenta e sollecita dei diritti e doveri degli operai e quello della formazione per far conoscere le encicliche, i discorsi dei Papi sulla questione sociale; e di portare le persone ad una crescita morale e spirituale, con ritiri e convegni.
Oltre ad un diretto contatto dentro la fabbrica, insieme al professor Pietro Savoia quale maestro, ho incontrato molte realtà parrocchiali, desiderose di conoscere la presenza della Chiesa a fianco degli operai: da Leone XIII (1891) con l'Enciclica Rerum Novarum, l'Enciclica Mater et Magistra di Papa Giovanni XXIII (1961) fino ai nostri giorni; con l'impegno di aiutare gli operai al loro aggiornamento, per difendersi dalle ingiuste accuse alla Chiesa che creavano difficoltà di ricerca delle fonti storiche e laceravano il mondo del lavoro. Fu un impegno vasto che mutuavo anche da don Francesco Piantelli, profondo conoscitore della realtà sociale della Chiesa a servizio del bene comune. Ora un salto lungo alcuni anni. Il 1968 apre il cammino agli anni della contestazione; tutto ciò che prima generava riflessione, viene abbandonato da una cultura della "distruzione", senza chiari orientamenti. Nacquero anche tante idee nuove, ma dentro tanta "caligine" (questa espressione è di don Primo Mazzolari), che misero in difficoltà molti cristiani, che entrarono nella crisi per ritagliarsi un pezzo di terra ideologicamente di rottura, dove si cercavano nuove espressioni d'associazionismo, dentro le quali traballarono anche le A.C.L.I. alla ricerca di una nuova identità . Si cercava un nuovo modo di porsi nel sociale con la fede cristiana e questo metteva una forte preoccupazione nella Chiesa. Fu Papa Paolo VI che cercò una mediazione nel discorso dell'11 giugno 1971, non volendo togliere punti solidi di forte speranza ad un gran numero di lavoratori cristiani e che sottolineò il pericolo di creare sfiducia e di sminuire la dignità dell'uomo nel mondo del lavoro. Lo fece ancora Paolo VI anche il 19 giugno 1971 nella "deplorazione" ai dirigenti Aclisti, deplorazione che è rimasta senza seguito, dove il Papa invitava all'unità . E mancando una risposta delle ACLI invitò altri cristiani a consolidare la loro scelta: "Siete chiamati, in quanto lavoratori a manifestare la vostra missione". La divisione nelle Acli portò un gruppo di lavoratori a mettersi con impegno per attuare il messaggio del Magistero della Chiesa, nei suoi orientamenti, approfondendone l'attualità e mettendosi quali "alunni" per verificare i vastissimi problemi del mondo del lavoro, della famiglia, della donna, dei giovani, impegnandosi a illuminarli con il Vangelo e l'insegnamento della Chiesa. E così 30 anni fa nacque il nuovo movimento dell'MCL, formatosi nel nostro Cremasco con una scelta coraggiosa, opera di persone appassionate, confortate dal Vescovo per continuare la formazione nei vari circoli sparsi sul nostro territorio. E così si mise in cammino un impegno di servizio sempre gratuito, che faceva e fa onore all'MCL e alle persone che vi collaborano; pur in mezzo a tante difficoltà si formò una nuova realtà per il sociale. "La difficoltà è per se stessa superamento dei propri confini e molto onore per chi fa fatica a superarli". Il cammino intrapreso è ancora poco in confronto alla storia, ma è lungo per le molte attività che sono entrate nell'impegno dei dirigenti dell'MCL. Penso ai circoli sparsi nel territorio che hanno ricevuto conoscenza e orientamento sui vari problemi di questi anni. Ogni anno, circa 70 incontri di formazione, alcuni incontri di ritiri spirituali e di preghiera. Ogni giorno tanti servizi alle persone, servizi operati da personale competente. Non faccio elenchi dei vari servizi perché non tocca a me; io posso raccontare che, pur passando per "strade strette", si è andato costruendo, con persone responsabili, una "strada maestra". I trent'anni che segnano una scelta, portano a dire a tutti i "fondatori" dell'MCL, a tutti i Presidenti che l'hanno portata sempre più in avanscoperta, a tutti i Consiglieri Provinciali, a tutti i Presidenti e Consiglieri dei Circoli: grazie! Una stretta di mano a tutti e un augurio: di continuare a servire la fede cristiana nel mondo del sociale. Il bene comune trascina gli animi aperti sul vasto spazio dell'uomo e della donna, dei giovani e degli anziani che siano. Se il Vangelo è carità , il suo annuncio si gioca oggi nel sociale. I miei molti anni nel mondo del lavoro, auspicano che la Diocesi metta ancora a fianco di questi generosi laici (di laici se ne parla tanto!) un sacerdote capace per conoscenza dei problemi reali nel sociale.
don Emilio Redondi - Assistente spirituale MCL Crema
La Commissione Giovani è uno dei settori del MCL più importanti, non tanto per consistenza numerica ma perché costituisce la speranza di rinnovamento e continuità per il futuro.
Con corpi e cariche indipendenti (il Movimento ha una struttura di tipo federativo),è una realtà autonoma dagli adulti (ovviamente nel rispetto degli statuti) e si adopera nel difficile campo della formazione sociale per
aiutare i giovani a comprendere la realtà , il passaggio dalla scuola al lavoro ed i valori legati all'attività lavorativa.
Il Progetto "Ragazzi per l'impegno sociale" portato in alcune parrocchie della nostra Diocesi è un esempio concreto, insieme ai campi scuola che hanno visto protagonisti negli ultimi anni decine di ragazzi.
Questi giovani sono stati mossi dall'amore per un impegno duro, quello formativo, che non gratifica quasi mai nell'immediato ed è reso ancor più duro dall'atteggiamento agnostico della società .
Gli alti e bassi nell'attività non mancano ma non manca neppure la consapevolezza della necessità e dell'urgenza del nostro impegno.
Maura Regazzetti - Delegata Giovani MCL Crema
Le nuove frontiere del Movimento
In queste settimane, proseguono, in varie parti del Paese, incontri, dibattiti e manifestazioni per celebrare il 30° anniversario della nascita del MCL. Giusto trenta anni fa nasceva il Movimento Cristiano Lavoratori, come tappa conclusiva di un travaglio che aveva lacerato per anni il mondo cattolico ed, in particolare, l'associazione dei lavoratori voluta da Pio XII nell'immediato dopoguerra. Alle iniziative della "periferia", sempre cariche di entusiasmo e di spirito di militanza, seguiranno altri appuntamenti nazionali che costituiranno un'occasione per ripercorrere il cammino del Movimento durante oltre un quarto di secolo e per una riflessione su quella che dovrà essere la direzione di marcia per gli anni futuri.
Va detto, anzitutto, che il Movimento ha vinto la scommessa, sottoscritta trenta anni fa. Pur avendo dovuto percorrere una strada difficile e tutta in salita, la realtà del MCL è sotto gli occhi di tutti: è una realtà viva, radicata nel territorio, fatta di migliaia di unità di base e di punti di incontro tra offerta e domanda di solidarietà .
Poiché la storia è maestra di vita e giudice imparziale delle azioni degli uomini, sarà essa a giudicare se il Movimento è stato coerente con la sua ragion d'essere, con il Magistero della Chiesa e con quel ruolo che la Cattedra di Pietro gli ha assegnato e cioè di portatore in mezzo al mondo del lavoro del messaggio cristiano. Tuttavia, una riflessione va fatta sul cammino compiuto, partendo da quel momento in cui uomini liberi, animati da grande entusiasmo e coraggio, solitamente e spesso con ostilità di chi si riconosceva in comuni radici ed esperienze, vollero costituire una nuova realtà socio culturale per testimoniare con forza una irrinunciabile triplice fedeltà : Chiesa, lavoro, democrazia, che rappresentavano i punti di riferimento del "movimento operaio" e l'omologazione alla cultura della sinistra, le prime avvisaglie del territorio negli anni di piombo; tutto, poi, sarebbe stato sepolto sotto le macerie del muro di Berlino. Ma, allora, tutto veniva posto in discussione, spesso con veemenza e sopraffazione, le stesse certezze ed i valori irrinunciabili. Si contestava l'esistenza del Magistero sociale della Chiesa. La difesa del lavoro veniva interpretata come lotta di classe, demonizzato l'interclassicismo, confinati i valori della solidarietà entro i ristretti e stravolgenti confini di una visione marxista. Il diritto di dissentire, sale e lievito della democrazia, veniva spesso inteso come un delitto di lesa maestà verso il popolo e si pretendeva l'omologazione alla volontà delle minoranze urlanti. E' stata, dunque, quella della separazione una strada obbligata; solo la consapevolezza di dover testimoniare verità ed identità ha attenuato la tristezza di una rottura che è stata, comunque dolorosa.
Molta acqua è passata sotto i ponti e sono stati molti i cambiamenti, anche recenti, della vita politica e sociale del nostro Paese. Per cui dobbiamo domandarci se sia ancora valida la ragione storica per la quale è nato il Movimento. Se sia ancora vivo il suo carisma, se sia ancora attuale la sua identità e la sua missione nella società .
E' indubbio che le frontiere dell'impegno sono cambiate, anche se restano attuali ed irrinunciabili i valori legati alla triplice fedeltà . Basti pensare ai processi di secolarizzazione e alla necessità di riprendere con forza ogni iniziativa di evangelizzazione e di testimonianza, a partire dal mondo del lavoro. Basti pensare, sul piano sociale, alla globalizzazione dell'economia, all'esplodere di un capitalismo rampante e senza regole, dominato dalla logica del profitto con l'uomo in subordine, le cui conseguenze d'ordine morale, prima ancora che politiche ed economiche, interpellano il Magistero della Chiesa.
Basti pensare alla grande domanda di diritto al lavoro che sale disperatamente dalle genti del Sud. Basti pensare ai bisogni della famiglia, spesso priva di sostegno sociale; alla solitudine degli anziani e degli emarginati che reclamano a gran voce atti concreti di solidarietà . Accanto ad innegabili e giuste conquiste del mondo del lavoro sono esplosi, nel frattempo, egoismi corporativi, difese oltranziste di ciò che si è conquistato solitariamente, tentazioni di fughe e centrifughe e di separatismo presenti in alcune realtà del Paese. C'è, inoltre, ancora la necessità di vigilare in difesa della democrazia contro i tentativi di poteri forti di instaurare situazioni di regime. Sono queste le nuove frontiere sulle quali il Movimento dovrà collocarsi sapendo coniugare, nel mondo della vita, delle istituzioni e del lavoro, la libertà , la giustizia ed il Vangelo.
Dunque, l'azione formativa e di testimonianza del Movimento dovrà diventare ancor più prioritaria sostenuta da una maggiore capacità di radicamento nel territorio. Ma tali iniziative saranno ancora più efficaci e penetranti se saranno affiancate, come lo richiede il mutato quadro sociale del Paese, da efficienti reti di servizio volte a dare risposte alle domande della gente. Non è questa una scelta pragmatica, ma un modo di testimoniare la solidarietà e l'aiuto verso il prossimo. Negli oltre duecentomila iscritti del Movimento, nei suoi militanti e dirigenti è forte il desiderio di crescere e raccogliere la sfida degli anni futuri sul piano della testimonianza di fede e del Vangelo e di coerente impegno nel politico e nel sociale.
Carlo Costalli - Presidente MCL nazionale
Viviamo una stagione di grande tensione ed incertezza nel mondo del lavoro.
All'incertezza generale, in un occidente sconvolto, non solo dal punto di vista umano, dal terrorismo, ha fatto eco in Italia un periodo di grande tensione sociale, politica e sindacale.
Il dibattito sulla globalizzazione dei mercati all'interno del quale non sono mancati eccessi e violenze, il passaggio all'Euro ed il conseguente aumento dei prezzi al consumo, lo scontro a muso duro sull'art.18, la rottura del fronte sindacale unitario, prima in occasione del rinnovo del Contratto Nazionale dei metalmeccanici quindi con la firma di CISL e UIL del Patto per l'Italia, l'omicidio del Prof. Biagi, la volontà di incidere sui rapporti politici destabilizzando i rapporti sociali, la crisi di grandi aziende, Fiat in testa sono solo alcuni dei temi scottanti che interpellano, la coscienza cristiana e, in particolare, i credenti impegnati nel mondo del lavoro.
A completamento di questo quadro, si aggiunga che i dati forniti dal Governo presentano una situazione economica molto difficile. Sono, dimezzate le previsioni di crescita del 2002, viene riveduto, in negativo, il rapporto deficit/Pil e il costo della vita continua a salire.
C'è poi l'esigenza di rispettare gl'impegni del "Patto per l 'Italia " di luglio.
Per quanto riguarda l'aspetto più tecnico, i nodi strutturali per la crescita economica sembrano essere la carenza di infrastrutture, la scarsa disponibilità e l'elevato costo dell'energia, la debolezza del sistema finanziario, il costo del denaro e la difficoltà nell' accedere al credito bancario soprattutto per le piccole e medie imprese oberate dalla burocrazia, la scarsità di ricerca, sviluppo e innovazione, una formazione professionale migliorabile, il lavoro nero.
Questo ci pone in Europa in una prospettiva di minore crescita. Nel 2002, ci sono stati 845 mila nuovi assunti, nel 75% dei casi con posto fisso, il 15% extracomunitari ma EUROSTAT certifica quanto già si sapeva, che l'Italia, anche a fronte degli ultimi progressi concreti nell'occupazione, resta all'ultimo posto in Europa per popolazione in attività lavorativa, al 54,5%.
Quello medio europeo è al 63,9%.
Si delinea un lavoro molto diversificato dove, a fianco dei lavoratori tutelati ("a tempo indeterminato"), c'è un numero crescente di lavoratori che godono di tutele minime o inesistenti, di prospettive occupazionali incerte o di condizioni di sfruttamento.
Questa situazione sta creando fra i lavoratori italiani un diffuso senso di preoccupazione, legato spesso a oggettive condizioni di precarietà . La riforma degli ammortizzatori sociali e la formazione continua possono assicurare tali garanzie e rendere accettabile e sostenibile la mobilità lavorativa.
Va ricordato inoltre che le riforme prospettate del mercato del lavoro, del sistema previdenziale e del sistema fiscale, ritenute indispensabili per non essere esclusi dal mercato internazionale, vanno accompagnate da adeguate garanzie di giustizia sociale. Tali prospettive tuttavia non possono chiudersi in orizzonti nazionali, ma trovare sbocco in politiche di sviluppo che assumano dimensioni globali, permettendo di far passare la solidarietà ad una dimensione europea ed internazionale, capace di superare il liberismo sfrenato e, nello stesso tempo, il rifiuto ideologico della globalizzazione.
Dal punto di vista umano c'è molta insicurezza, altrettanta superficialità , e lo stesso rassegnato disimpegno che spesso osserviamo all'interno delle nostre comunità .
Il lavoro viene spesso visto unicamente come fonte di reddito, un reddito, qualunque sia, sempre insufficiente per reggere il ritmo di un consumismo che richiama l'immagine del somaro che corre dietro alla carota legata la bastone.
C'è, in generale poca solidarietà sul lavoro e, come accade all'esterno, finisce per prevalere la competitività . Non c'è serenità di rapporto con nessuno, chi vuol far carriera, chi chiede un part-time, chi è in maternità , in aspettativa, chi fa i turni, chi ha sei mesi in più di anzianità , il tutto pensando a nemici di cui diffidare più che a colleghi da rispettare.
Ci si adatta, non per scelta a ritmi di lavoro massacranti, trasferimenti in altre città , Sabati e Domeniche in servizio, il tutto con apparente normalità .
Il lavoro viene davanti alla famiglia e spesso anche davanti alla propria dignità . Soffrono i figli, l'affetto, la serenità interiore, l'equilibrio. Per non parlare della spiritualità .
Occorre veramente ripensare al proprio stile di vita ed alla luce del buon senso discernere il necessario dal superfluo.
Oggi è più difficile capire e cogliere i bisogni della gente. E in questa situazione le associazioni, come anche il sindacato, trovano oggettive difficoltà per un lavoro di ascolto e di stimolo.
La tentazione è quella di limitarsi a prestare servizi di qualità , cosa non certo deprecabile... ma non basta. Vi è una responsabilità della comunità ecclesiale nel suo insieme, ognuno impegnato secondo la propria vocazione.
L'attualità MCL deve continuare ad essere quella di un forte impegno di formazione sui valori e sulla partecipazione. Sono necessari momenti, dove i cristiani possano riflettere ed interrogarsi su come assumere la realtà sociale, su come attenuare insicurezza e precarietà e, soprattutto, su come elaborare, insieme a tutti coloro che hanno buona volontà , proposte possibili e condivise.
Andrea Bortolotti - Segretario MCL Crema
Si celebra in questi giorni il 30° anniversario di fondazione del Movimento CristianoLavoratori e dei Servizi che del Movimento sono parte integrante. Sono nati a supporto dell'azione sociale del Movimento e al tempo stesso, ne sono parte
trainante. Non ci sarebbero i Servizi senza il Movimento e sarebbe improponibile un Movimento senza i Servizi: si completano a vicenda.
In questo momento di festa è doveroso ringraziare tutti coloro che, ad ogni livello ed in ogni tempo, hanno contribuito a creare e mantenere attivi fino ai nostri giorni i servizi dell' M.C.L. A tutti grazie, grazie per l'impegno, il lavoro, per il tempo dedicato. Se oggi siamo qui a celebrare la ricorrenza, lo dobbiamo anche a voi.
Il primo servizio dell'M.C.L., e non solo in senso cronologico, è stato il Patronato , ente per la previdenza e assistenza ai lavoratori. Gestito per una vita da Luigina Cadregari (chi non ne ha mai sentito parlare?) è stato un punto di riferimento per
tutto il circondario: non esiste paese o frazione che non conosca il binomio Cadregari-Patronato.
"Luigina", nella duplice veste di dirigente M.C.L. e responsabile del Patronato, ha incarnato e personificato l'immagine del movimento e dei servizi. Determinazione e genuino spirito di servizio sociale han fatto di lei un personaggio chiave nella storia dell'M.C.L. Ancora oggi il Patronato Sias è un cardine dei nostri servizi.
Poi agli inizi degli anni settanta è stato attivato il servizio per la dichiarazione dei redditi (oggi assistenza fiscale CAF).
Anno dopo anno, questo nuovo servizio si è affermato e consolidato grazie alla volontà e intraprendenza di Sergio Benz , altra figura storica del nostro Movimento. Anche lui dirigente M.C.L., ha svolto per anni un encomiabile lavoro per far decollare il nuovo servizio.
Grazie anche al suo costante impegno, l'assistenza fiscale è diventata parte integrante del nostro sodalizio. Riorganizzato e ampliato negli ultimi anni, il CAF è oggi il nostro punto di forza.
Fino ai giorni nostri hanno operato solo questi due servizi.
Il 2000, con la sede completamente ristrutturata, ha segnato la grande svolta. Abbiamo deciso di allargare il nostro raggio d'azione per offrire una più vasta gamma di servizi.
Uffici più idonei e funzionali sono stati dotati di una moderna rete informatica, le procedure interne sono state sveltite, è stato aumentato il personale e sono stati attivati quattro nuovi servizi : SUCCESSIONE , TECNICO CATASTALE ,
CANONI E LOCAZIONI e LEGALE. Quattro nuove iniziative che coprono una vasta area di settore: forse non tutti sanno di queste nuove realtà ; le segnalo anche per il successo che hanno subito riscosso.
Un plauso agli addetti per il bel lavoro svolto: partire ex-novo con quattro nuove proposte non è cosa da nulla.
Globalmente si è trattato di un grosso sforzo finanziario, organizzativo e strutturale che abbiamo affrontato con volontà e determinazione sfruttando al massimo le sinergie esistenti.
Tutto il nostro personale è qualificato e ben preparato, in grado di rispondere con competenza alle attese degli utenti, è costantemente aggiornato con corsi di formazione specifici ed adeguati alla complessa realtà dei nostri servizi.
All'occorrenza può avvalersi della collaborazione di professionisti di settore altamente specializzati.
Il nostro obbiettivo è di offrire un servizio globale, a 360 gradi, in grado di soddisfare tutte le esigenze della nostra utenza
Stiamo lavorando per far diventare i servizi dell'M.C.L. un punto di riferimento sicuro e polifunzionale, dove la gente può trovare le giuste risposte alle necessità della vita odierna. Vogliamo essere presenti con le nostre proposte e stiamo perfezionando altri interventi che partiranno a breve.
Sono tante le persone che già si avvalgono dei nostri servizi e che ci hanno accordato la loro fiducia : il grafico sintetizza l'andamento globale negli ultimi anni.
Raoul Denti Pompiani - Presidente dei Servizi MCL Crema